“Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter mandare via l’inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l’inverno, ma l’inverno che causa la neve”.
E' necessario conoscere l'importanza della buona funzionalità che la colonna vertebrale riveste nella nostra vita; come asse portante, e' il primo fondamento della costituzione scheletrica.
E' una colonna flessibile formata da vertebre, separate tra di loro da cuscinetti fibro-cartilagenei elastici (dischi invertebrali), e sono tenute insieme da capsule articolari e legamenti che consentono alla colonna un'adeguata mobilità ammortizzando e assorbendo gli urti provenienti dall'esterno.Il canale vertebrale contiene un organo di importanza vitale ilmidollo spinale che da origine ai nervi spinali collegando il sistema nervoso centrale con vari organi e tessuti. In connessione con la colonna vertebrale c'e' il sistema nervoso autonomo che e' responsabile del controllo delle funzioni involontarie del nostro corpo. Questo sistema si divide in simpatico, che si occupa principalmente di preparare l'organismo all'azione ,e parasimpatico che e' l'antagonista del simpatico.Quasi sempre deve esistere un equilibrio tra l'attività dei due sistemi che influenza tutti i processi vitali del nostro corpo.
ERNIA DEL DISCO CERVICALE :
Se lo spazio della radice del nervo (forame) è già compromesso a causa del collasso dello spazio del disco associato o a causa di un becco dell’osso (osteofito), tutto ciò può causare irritazione alla radice del nervo, radiculopatia (dolore del braccio). Se il forame non è eccessivamente compromesso, la radiculopatia può essere risolta in maniera eccellente con dei trattamenti Osteopatici Il disco (o disco intervertebrale) è una struttura che si trova tra i corpi della colonna vertebrale dal collo all’osso sacro. Il disco serve come un cuscino e aiuta il movimento del rachide. Un unico disco e i due corpi vertebrali non hanno molta capacità di movimento, comunque, messi insiemi per tutta la lunghezza della colonna vertebrale, l’ammonto di movimento fornito è notevole. Ogni disco è composto di due parti, il nucleo polposo (la parte centrale) e l’annulus fibrosis che forma un anello intorno al nucleo polposo e anche si attacca sopra e sotto i corpi vertebrali. Diversi problemi con i dischi intervertebrali del collo (dischi cervicali) possono causare diversi sintomi nei pazienti. I due problemi più comunemente visti sono le ernie del disco (protrusioni anormali di una porzione del materiale di disco) e la degenerazione del disco (cambiamenti nel disco dovuto all’anzianità e/o traumi). Ci sono vari corpi vertebrali nel tratto cervicale. I due primi sono abbastanza particolari, mentre i rimanenti sono più simili l’uno all’altro. I livelli più comuni dove avvengono i problemi nel tratto cervicale sono, in ordine di discendenza: C6-C7 (C si riferisce a cervicale e la cifra al numero di corpo vertebrale a partire dall’alto), C5-C6, C7-T1 (qui la T si riferisce alla spina toracica, la parte alla quale le coste si attaccano), C4-C5 e molto raramente C3-C4. La pressione sulla radice del nervo viene definita come radiculopatia cervicale. Le ernie del disco cervicali possono spingere sul midollo spinale e causare un problema chiamato mielopatia cervicale. Questo gruppo di sintomi differisce dai sintomi causati dalla pressione sulle radici del nervo. In genere, la mielopatia cervicale è un problema più urgente della radiculopatia cervicale.
Torna su
Sintomi: Il sintomo più comune dell’ernia del disco cervicale è il dolore del collo che s’irradia giù verso il braccio in vari distretti. Livello C4-C5 C5-C6 C6-C7 C7-T1 Debolezza Spalla Flessione dell’avambraccio Estensione del polso Presa Insensibilità Spalla Braccio superiore, pollice Dito medio, tutte le punte delle dita Dito anulare e mignolo Questi sintomi possono presentarsi in diversi gradi e possono non presentarsi in tutti i pazienti. Se i sintomi non migliorano con il trattamento Osteopatico entro le 12 settimane vuol dire che sono molto gravi; ed allora è bene fare, se già non lo si è fatto, uno studio dell’immagine. Una RMN del tratto cervicale è un test molto attendibile per l’ernia del disco cervicale. In alcuni casi può essere necessario proseguire con un mielogramma cervicale ed una TAC post-mielogramma. Alcuni pazienti possono anche sottopporsi ad una elettromiografia e ad un test di conduzione di velocità del nervo (EMG/NCV).
CURA DEL TRATTO CERVICALE :
La manipolazione del tratto cervicale è una procedura Osteopatica di grande precisione che corregge la posizione delle vertebre della parte superiore del rachide che comprende le prime due vertebre, l’Atlante (C1)e l’Asse (C2), e l’Occipite (C0). Correggendo l’inclinazione, lo spostamento o la rotazione di queste vertebre . Decine di miliardi di fibre nervose dal Tronco Encefalico “viaggiano” attraverso la piccola apertura nell’Atlante e scorrono giù nella colonna spinale ,portando dei messaggi CEREBRALI alle differenti parti del corpo. A causa delle misure ridotte del forame dell’Atlante in stretta vicinanza con il tronco encefalico, se l’Atlante si sposta dalla sua posizione anche se solo la frazione di un grado, come conseguenza possono risultare due cose molto gravi:
SQUILIBRIO DEL CORPO :
Quando l’Atlante e/o l’Asse, rispetto all’Occipite, sono fuori dalla loro posizione anatomica, la testa si sposta fuori dal centro del corpo. Questo crea uno squilibrio corporeo dalla testa alla punta delle dita dei piedi. La maggior parte del peso viene trasferito su un lato del corpo piuttosto che l’altro. Se queste vertebre sono inoltre ruotate dalla loro posizione esse possono ruotare l’intera struttura spinale, includendo anche la pelvi, così che una gamba diventerà più corta rispetto l’altra. Continuare a mantenere l’Atlante in posizione scorretta è una situazione pericolosa per tutto l’intero organismo non solo quello osteo-muscolare-articolare ma anche per tutti quelli aspetti neurologici e di funzionalità viscerale, perché i volumi interni (micro e macro) sono tutti alterati a causa dello squilibrio del corpo reiterato nel tempo.
Quando le vertebre, che nel loro insieme costituiscono la colonna vertebrale, sono nella corretta posizione, i pesi sono distribuiti in modo equanime fra i vari elementi scheletrici. Quando l'Atlante non si trova nella sua corretta, naturale posizione, e questo è sempre dimostrabile, abbiamo una differenza nella distribuzione dei pesi fra le diverse parti simmetriche dello scheletro che causa uno spostamento dell'asse verticale del corpo rispetto a quello imposto dalla forza di gravità. Nel tentativo di mantenere l'equilibrio, sviluppiamo delle tensioni muscolari permanenti che assorbono una considerevole quantità di energia, con conseguente comparsa di sintomi di diverso genere. Con il passare degli anni i sintomi diventano sempre più evidenti.
Torna su
RESTRIZIONE O DISTORZIONE DEI MESSAGGI CEREBRALI ALLE DIFFERENTI PARTI DEL CORPO:
Il secondo grave risultato di un Atlante e/o Asse fuori posto rispetto all’Occipite, è la restrizione o distorsioni dei messaggi critici dal cervello a tutte le parti del corpo. Ogni cellula, organo, tessuto che non riceve un’adeguata energia nervosa e comunicazione dal cervello soffrirà e degenererà.
Un Atlante che ha perso la propria posizione anatomica può costringere o distorcere gli appropriati messaggi del cervello verso gli organi e gli arti attraverso tutto il corpo. Voi potreste avere mal di piedi o soffrire di reni, ma le cause del problema non sono queste due zone, ma se avete un Atlante sublussato è lui la causa. Se l’Atlante rimane sublussato per anni può portare alla degenerazione degli organi, muscoli e cellule tissutali. Nel tempo, ciò può diventare molto grave, tutte quelle sintomatologie minime che negli anni avete sottovalutato vi avevano indicato che c’era un problema.
L’UNICA SOLUZIONE E' LA RIDUZIONE DELLA SUBLUSSAZIONE DELL'ATLANTE E DELL'ASSE RISPETTO ALL'OCCIPITE:
Il ripristinare la posizione anatomica dell’Atlante è eseguita attraverso una precisa e delicata manovra osteopatica che solo mani esperte possono fare ed è consigliato a fidarsi. Negli anni vari sono stati i metodi utilizzati per cercare di ridurre la sublussazione dell’Atlante e dell’Asse rispetto all’Occipite, se ne contano più di quindici ma nessuno di questi alla fine è riuscito a dare risultati in tutti i pazienti sofferenti e stabili nel tempo. Per fortuna ora vi è una nuova metodologia che è poco diffusa ma di cui il nostro centro offre a tutti i suoi pazienti la possibilità di trovare sollievo totale alla loro problematica. Vi ricordiamo di non sottovalutare la delicatezza di questa zona del corpo umano e quindi di farvi esaminare e trattare solo da osteopati qualificati. Per informazioni sentitevi liberi di contattarci.
MESSAGGI DEL CERVELLO DIRIGONO TUTTE LE FUNZIONI DEL CORPO
Come il risultato del ripristino dell’equilibrio del corpo e dell’appropriata comunicazione tra le differenti parti del corpo e del tronco encefalico, la correzione del Tratto Cervicale Superiore spesso è stata efficace in eliminare o migliorare in qualche modo tutti i tipi di problemi di salute. Lo squilibrio del corpo e la conseguente non corretta comunicazione tra il cervello e corpo possono causare o complicare tutti i tipi di patologie e disturbi. Le seguenti patologie sono elencante non perché questa procedura possa curarle tutte, ma perché dimostra che il corpo può guarirsi in tanto modi diversi se è dato quello di cui necessita per guarire.
Le patologie elencate qui di seguito hanno dimostrato di migliorare o essere eliminate quando i differenti pazienti si sono sottoposti al trattamento del loro Atlante e/o Asse e, di conseguenza, corretti. Ciò non significa che queste condizioni saranno eliminate in tutte le persone che hanno il loro tratto cervicale superiore riallineati. Ciò significa che se la condizione è stata causata o complicata dall’Atlante/Asse fuori posizione, probabilmente la condizione migliorerà o sarà eliminata una volta che le vertebre sono riposizionate.
Le vertebre sottostanti l’Atlante assumono a loro volta una collocazione scorretta. In alcune persone si ha una torsione di tutta la colonna vertebrale. Intorno al midollo spinale, racchiuso da una membrana, scorre il liquido cerebrospinale, con funzione nutritiva, protettiva e di cuscinetto per il midollo stesso. Il liquido cerebrospinale inoltre nutre i dischi intervertebrali. La sua libera circolazione è compromessa dalla posizione non corretta dell’Atlante con le prevedibili conseguenze.
Le patologie per poter effettivamente beneficiare del trattamento Manipolativo Osteopatico della riduzione dell’Atlante e/o Asse rispetto l’Occipite o, ancor meglio, avere remissione totale devono essere causate o complicate da una distorsione o blocco della comunicazione cervello-corpo o da uno squilibrio posturale. Se tali patologie sono causate da qualcos’altro (problemi genetici, infezioni etc.) possono beneficiare solo in parte del trattamento suddetto. Inoltre, è possibile anche avere l’Atlante sublussato e non accusare alcun sintomo; ciò non significa, in questo caso, che la riduzione della sublussazione non apporti comunque dei benefici all’intero organismo.
Quando è eseguita una correzione del Tratto Cervicale Superiore, l’equilibrio del corpo è ripristinato. Lo stress, la tensione e la pressione dall’area al di sotto del tronco encefalico vengono rimossi. Ciò riattiva il flusso dei messaggi di guarigione dal cervello all’area del corpo affetta ristabilendo il processo di auto-guarigione intrinseco in ogni organismo sano.
Anche se il disturbo o la patologia di cui soffrite non è nell’elenco qui sotto, è imperativo che voi vi fate esaminare e diagnosticare il vostro Atlante. Il suo ruolo su tutta la salute è così cruciale che è sempre bene, comunque, indipendente dalla propria sofferenza, correggerlo se ve ne fosse bisogno.
TRATTAMENTO :
Torna suIn molti casi di cervicalgia e cervicobrachialgia l’Osteopatia è efficace. Solo quando c’è un dolore acuto ed in più nessun movimento con il collo è possibile, le manipolazioni sono controindicate. Prima di fare le manipolazioni, devono essere provate l’immobilizzazione del collo con un collare,risposo e correnti ad onde corte, diatermia. Se vi è la possibilità di un po’ di movimento nel collo, si possono fare delle manovre per rilassare i muscoli contratti, per arrivare poi ad una mobilizzazione. Le manipolazioni vengono applicate solo quando vi è una considerevole possibilità di movimento nel collo.
Talvolta a causa dell’impegno delle vertebre toraciche è bene trattare anche le medesime.
In alcuni casi la manipolazione può essere applicata subito. Il trattamento deve essere fatto gentilmente, e questo vale specialmente per il collo.
E’ meglio applicare un trattamento gentile e mirato piuttosto che ad ampio raggio, e per fare ciò si seguono questi due punti:
• Rilassamento del tratto cervicale, spalle,e muscoli dell’alta schiena. • La mobilizzazione prima della manipolazione.
Di solito dopo la riduzione di un disco protuso od erniato, il paziente può indossare un collare onde evitare stiramenti e tensioni. Una volta che il muscolo torna ad un tono normale il collare può essere tolto.
I pazienti dovrebbero dormire su di un letto duro e senza guanciale. Ed una volta scomparso il dolore può eseguire degli esercizi specifici per mantenere il risultato ottenuto grazie all’Osteopatia.
ERNIA DEL DISCO LOMBARE :
Come un’ernia del disco causa dolore: Quando un disco si degenera, questo può erniare (il nucleo interno spinge fuori) dietro nel canale spinale, questo è ciò che è definito ernia del disco. Il punto debole in un disco è immediatamente sotto la radice del nervo, e un’ ernia del discoin quest’area mette una pressione diretta sopra il nervo, che a sua volta può causare dolore, irradiandosi giù per la gamba del paziente fino al piede. Circa 90% delle ernie del disco sono all’altezza di L4-L5 (segmenti lombari 4 e 5) o L5-S1 (segmento lombare 5 e segmento sacrale 1) che causano dolore ai nervi L5 o S1, rispettivamente. • La ripercussione sul nervo L5 a causa di un’ ernia del discopuò causare debolezza nell’estensione dell’alluce e potenzialmente nella caviglia (piede cadente). Si può sentire insensibilità e dolore nella parte superiore del piede e il dolore può anche irradiarsi nella parte posteriore. • La ripercussione sul nervo S1 a causa di un’ernia del disco può causare la perdita del riflesso e/o la debolezza della caviglia al momento della spinta (i pazienti non riescono ad estendere le dita). L’insensibilità e il dolore possono irradiarsi verso la pianta o la parte esteriore del piede.
Il disco (o disco intervertebrale) è una struttura fisica che si trova tra il corpo del rachide dal collo all’osso sacro. Il disco serve come un cuscino e aiuta il movimento della colonna vertebrale. Un singolo disco e i suoi due corpi vertebrali non hanno molta abilità di movimento, quando messi insieme lungo l’estensione del rachide, la quantità di movimento fornito è notevole. Ogni disco è composto di due parti: il nucleo polposo (la parte centrale) e l’annulus fibrosis (la parte esterna). Il nucleo polposo fornisce l’imbottitura ed è contenuto dall’annulus fibrosis, che a sua volta forma un anello intorno al nucleo polposo e si attacca sopra e sotto la struttura vertebrale. Lo spostamento del materiale discale può succedere al centro o, più comunemente, lateralmente. Le ernie del disco laterali sono una causa frequente della sciatica con dolore alla gamba (radiculopatia lombare). Le ernie del disco lombari più comuni sono localizzate tra la quarta e la quinta struttura vertebrale lombare, e tra la quinta lombare e la prima struttura vertebrale sacrale. Questi livelli sono anche chiamati L4/5 e L5/S1 e si ritiene che costituiscano più di 90% delle ernie del disco lombari. Le ernie in altri livelli del tratto lombare (L1-L2, L2-L3 e L3-L4), sono molto meno comuni, nonostante il fatto che anche di esse ci sia una buona casistica.
Radiologi e chirurgi usano una quantità di termini diversi per riferirsi a problemi del disco intervertebrale. Ernia del disco, disco rotto, disco protuso, disco prolassato e disco scivolato, generalmente tutti significano più o meno la stessa cosa. Questi termini indicano che il nucleo polposo è stato spostato all’indietro e pressa la radice o radici del nervo. Il disco gonfio si riferisce ad un allargamento generale del disco al di là del suo limite normale. Un disco gonfio non è necessariamente una scoperta anomala e può semplicemente essere il risultato della vecchiaia. Similmente, il termine degenerazione del disco (o disco degenerato) è frequente, particolarmente in notizie RMN. Questo significa che c’è stata una perdita del fluido contenuto nel disco e, usualmente, una perdita dell’altezza normale del disco, ed anche questo è riscontrato nell’anzianità. Benché il disco gonfio e il disco degenerato siano visti durante l’anzianità, entrambe possono essere associati a problemi clinici.
Cause:
I traumi sono la causa frequente delle ernie del disco lombari. Normalmente c’è una storia di sollevamenti di peso associati a piegamenti o torsioni. Qualche volta una caduta o una caduta imminente può causare un’ernia del disco. Incidenti d’automobile e cadute da un’altezza possono anche causare le ernie del disco. Non è raro nei pazienti perfino di non ricordare l’evento traumatico, questo perché la sintomatologia dolore può avvenire anche parecchio tempo dopo.
Sintomi:
Il sintomo più comune di un’ernia del discoè il dolore, normalmente descritto come localizzato alla natica che si diffonde lungo la parte posteriore della coscia ed alcune volte all’esterno del polpaccio. Il luogo specifico può variare e dipende da quale disco è colpito (e così da quale radice del nervo è schiacciata). Il dolore (e altri sintomi e segni) viene dalla pressione sulla radice del nervo e spesso comincia come un semplice dolore di schiena, che raggiunge la gamba. Quando il dolore si sposta alla gamba, non è raro che il dolore alla schiena diventi meno severo. Sforzi come il movimento del corpo, tosse o starnuti sono delle cose che tendono a peggiorare il dolore. Le ernie del disco molto grandi possono causare quello che è conosciuto come la “sindrome della coda equina”. Questa è una sindrome rara causata da una grand’ernia del disco che mette pressione sulle radici di molti nervi. Segni e sintomi includono problemi urinari (tanto la ritenzione come l’incontinenza), la perdita della forza della gamba o del piede, anestesia della “sella” (perdita della sensazione dell’area del corpo che sarebbe in contatto con una sella, il perineo), diminuzione del tono dello sfintere rettale e variabile quantità di dolore (estendendosi dal minimo al severo).
Diagnostica :
Come sempre, una storia accurata e un esame fisico sono i primi passi in diagnosi. Un’ernia del disco al livello L4-L5 può causare una diminuzione del piegamento del piede e delle caviglie. Si può anche avere la perdita della sensazione che coinvolge la parte superiore del piede, particolarmente verso l’interno. Un’ernia del disco al livello L5-S1 può causare difficoltà di premere verso il basso il piede e una diminuita sensibilità lungo la sua parte esterna. In entrambi i casi, si può avere dolore quando la gamba è alzata mentre il paziente è disteso. Questo è chiamato il test di sollevamento della gamba estesa (anche conosciuto come segnale di Lasègues). Nell’assenza delle indicazioni per interventi d’urgenza (perdita di forza, problemi urinari), studi d’immagini non sono probabilmente necessari all’inizio del dolore. Dopo un periodo ragionevole di gestione prudente (non-chirurgica), se i sintomi persistono, una RMN è il migliore test diagnostico. E’ d’interesse la scoperta che la RMN in pazienti normali (ossia che non lamentano alcun problema lungo il rachide), può mettere alla luce delle ernie del disco in una percentuale del 36% dei casi, in rapporto alla loro età. Una RMN lombare (o spina lombo-sacrale) mostrerà le ernie del disco più significative clinicamente. In qualche caso raro la RMN può non diagnosticare ma segnalare una possibilità. In questi casi un mielogramma e una TAC post-mielogramma possono essere necessari. Occasionalmente, l’elettromiografia e il test di velocità di conduzione del nervo (EMG/NCV) può essere usato per aiutare a distinguere quale tra le due possibili radici del nervo è coinvolta.
Trattamento:
Il trattamento delle ernie di disco lombari può essere diviso in due categorie: quella conservativa grazie all’ Osteopatia e quella chirurgica. Un’eccezione sarebbe da farsi nei casi di sindrome della cauda equina, di perdita immediata della forza del piede o di problemi urinari, ai quali la chirurgia sarebbe considerata l’approccio prudente. In generale, il trattamento Osteopatico include:
- Manovre, manipolazioni e mobilizzazioni per ridurre la pressione sulla radice del nervo e di conseguenza riduce la sintomatologia dolorosa che rilassa i muscoli paravertebrali con benificio alla circolazione sanguigna locale.
- Normalizzare dal punto di vista scheletrico il distretto sede dell'ernia discale ,generalmente si evidenzia in sede algica una situazione disfunzionale a carico dei metameri.
- Richiamo in sede del materiale erniato, grazie a particolari tecniche manipolative .L'osteopatia è in grado di indurre un effetto di '' rientro in sede '' .
- Riportare la corretta fisiologia articolare in altri settori del rachide. Fondamentale e irrinunciabile ' la normalizzazione delle ''zone mute'' , vera e propria causa della discopatia o ernia del disco.
- Creare una situazione favorevole alla capacità di autoguarigione ,intrinsiche dell'organismo umano. Favorire la circolazione riducendo situazioni che impediscono il libero flusso ematico e riportare alla corretta fisiologia articolare e muscolare ,sono tra i punti focali su cui L'osteopatia incentra i propri ragionamenti terapeutici.
Rimanere in una posizione con le anche e le ginocchia piegate spesso aiuta. Riposo a letto, comunque, non dovrebbe durare più di due a quattro giorni. Durante la fase acuta del dolore la mesoterapia può essere di grande aiuto comunque, devono essere evitati sollevamenti di pesi, piegamenti, torsioni, e lunghi periodi seduti.
Il trattamento chirurgico è riservato esclusivamente ai pazienti che presentano i segni e i sintomi che richiedono decompressione urgente, e a quelli che non possono o non vogliono spendere tempo con gli approcci prudenti a causa del lavoro e anche a quelli che hanno fallito la gestione prudente dopo una ragionevole quantità di tempo (dalle otto alle dieci settimane). Il procedimento svolto più comunemente per il trattamento dell’ernia del disco lombare è conosciuto come discectomia lombare (o discectomia micro-lombare). L’operazione è normalmente fatta con una piccola incisione (circa 2/3 cm). Alcuni pazienti sono capaci di andare via il giorno stesso della chirurgia. La maggior parte, comunque, rimane dalle 24 alle 48 ore ricoverata, è bene, anche dopo l’intervento chirurgico, una visita Osteopatica per fare un esame posturale preciso e se necessitano, dei trattamenti osteopatici per distribuire i carichi in maniera corretta ed evitare così delle recidive. Alcuni chirurghi usano un endoscopio per svolgere la discectomia. Questo permette un’incisione minore e meno dissezione del muscolo. Il lato negativo è che la visibilità e l’abilità di rimuovere alcuni frammenti di disco possono essere compromesse. Altre tecniche per il trattamento dell’ernia lombare includono: la rimozione sottocutanea del disco (meccanica o a laser). Queste tecniche sono usate molto meno spesso della discectomia standard.